mercoledì 1 maggio 2013

mi hanno spogliato

letto il titolo non so a cosa avete pensato...ma è quello che ho provato, mi sono sentita letteralmente spogliata, e mi sono sentita per la prima volta ricrearmi dentro.
In classe si respirava aria strana da quando tutte sapevano che mi tagliavo, entravo in classe e calava un silenzio ingombrante e tutte avevano una sorta di paura a parlarmi, paura di sbagliare o paura di me non lo so sinceramente.
Sono andata in bagno a tagliarmi, ho preso la lametta  insieme a una salviettina disinettante e me la sono messa nella tasca della giacca che avevo ancora su per non far vedere i tagli.
Nel mentre della mia azione liberatoria-è così assurdo dirlo- entra in bagno una mia compagna e mi obbliga ad uscire-va bene mi hai gamata...brava!
Avevamo due ore di psicologia ieri....avremmo dovuto fare lezione sulla persuasione e invece le mie compagne hanno chiesto di fare il cerchio-ci si mette tutte in cerchio e si parla, solitamente lo facciamo in vista di qualche problema scolastico.
Io ho pensato : bella si salta la lezione.
Ci mettiamo in cerchio e una comincia col dire che hanno notato cosa strane ecc...Mi sale l'ansia e ho paura, non voglio dire nulla ne voglio che salti fuori nulla.
Hanno cominciato a piangere dicendo che hanno paura per ma-non hanno fatto nomi ma si parlava delle mie braccia-che non sanno come aiutarmi...e una mia compagna, la classica stronza, falsa ecc, in lacrime dice : sa prof ormai siamo insieme da quattro anni, e anche se ci scanniamo e io sono la prima che fa la merda, ci vogliamo tutte bene, per me sono come delle sorelle, e vedere una che oggettivamente sta male e si fa del male mi spaventa.
Come si dice una lacrima tira l'altra e in poco tempo tutte piangevano, piangevano per me.
Io le guardavo con gli occhi del panico....avevo paura, paura davvero.
La prof ha cominciato a chiedere cosa succedeva e io sono intervenuta dicendo che magari per la ragazza in questione quello che apparentemente è un problema è in realtà la soluzione e che io non lo vedevo come una cosa da cui guardarsi.
Alla fine il problema era palese, ho sentito il bisogno di chiedere aiuto li, alla mia classe, alla mia prof...e allora l'ho detto, ho mostrato le braccia vergognandomi ma era quello che avevo bisogno di fare.
Mi sono messa a piangere, cosa che non sono mai riuscita a fare se non tra le lenzuola del mio letto o tra le braccia dei miei genitori, e ho spiegato tutto, fin dall'inizio ogni singola cosa.
Mi sono liberata.
Per la prima volta qualcuno è intervenuto in mio soccorso, per la prima volta ho visto l'interessa VERO di qualcuno, non più l'indifferenza.
E il fatto che siano state proprio le mie compagne a farlo, proprio loro con cui ho rapporti molto formali e che quelle con cui forse in 4 anni ho scambiato un numero inferiore a 5 parole, si sono applicate, sono intervenute per me.
Sono state due ore pesanti, sono uscita con i lacrimoni agli occhi e stanca, ma ero felice.
La prof mi ha detto di dire 5 cose belle che ho...non so fare questo gioco prof!
Allora ha fatto dire a ognuna delle mie compagne cosa sono io....hanno detto cose stupende che io non  mi riconosco ma sentirle dire da loro in quel momento è stato bellissimo. Per la prima volta posso dire che io amo le mie compagne.
Ovviamente il risultato pratico di questa esperienza è stato che non posso più andare in bagno da sola e che mi controlleranno le braccia ogni giorno...ma lo apprezzo, non lo vedo come una oppressione.
Ho voglia di diventare la persona che sono, via tutto questo pessimismo cazzo! Non sto più vivendo  io, fin ora mi sono sentita come se ci fosse un uragano-la vita- e io fuori a guardarlo mentre dovrei essere dentro a girare.....
Non mi sento umiliata ne esposta, mi sento protetta. Ed  è bello ogni tanto sentirsi così