lunedì 13 agosto 2012

Perchè me lo sono permessa?

Buona sera piccole mie!
Ormai l'estate va verso la chiusura..e per quest'anno lo spasso sta finendo, comincia la scuola/lavoro e per la maggior parte delle persone si torna alla "normalità".
Per me no...

Ultimamente sto facendo un sunto di tutto quest'anno, di ciò che mi è accaduto e di ciò che non mi è accaduto.

Cominciamo dal principio,

Maggio 2011 comincio la mia dieta con una facilità che faceva paura, sapevo cosa volevo e lo volevo ottenere subito, e signori e signore...nell'arco di 3 settimane ero ben 10 kg in meno! 54 kg tondi tondi, ero perfetta e sarei andata avanti, ne ero sicura, ero sicura che sarei arrivata al mio traguardo e vinto la medaglia d'oro.
Potevo mettere tutto ciò che volevo, il vestito più stretto che avevo, la maglietta più aderente e farmi prestare il vestito più bello dalla ragazza più magra della classe, l'apoteosi!!!
Vado a una festa e conosco il ragazzo che sarà il protagonista della mia favola d'amore perfetta, ero felice...si felice davvero!
Lui mi piaceva ero persa di lui...e lui ricambiava.

Cosa potevo volere di più?
Cosa potrebbe rovinare questo sogno?

Qualcosa me l'ha rovinato, qualcosa  che non conosco..o forse che conosco benissimo: me stessa.
Comincio a deprimermi per cosa non lo so ancora, comincio a pensare che lui è troppo per me e che non si metterà mai con me, che non potrei mai piacere a nessuno...lascio il mio sogno.
Subito dopo me ne pento, ma conosco un ragazzo, un'altro,  che sia un altro sogno?

No...non lo è

Mi accorgo che stavo trasferendo ciò che provavo per il mio sogno, quello vero, in lui...non aveva senso la cosa e la chiudiamo li.

Il buio riempie sempre di più il mio animo, arrivo a settembre con 5 kg in più...PAZZESCO...dove è finito il mio fisico??? Chi o cosa è successo per essere così?
Qualcuno mi vuole male? La risposta era semplice..ma allora non l'avevo ancora capito..ero io che mi volevo male! E forse me ne voglio ancora, devo ancora capire molte cose.
Cominciavo già a vergognarmi delle mie gambe, del mio sedere e del mio viso, i pantaloni li sentivo sulla pelle, non c'era più il vuoto.

Inizia la scuola e penso: bhè ora è tempo di cambiare no?

Questa frase, il "da domani cambio" me lo sono detta per mesi...e mai questo domani arrivava.
Sapevo che se il mio sogno mi avesse perdonato sarebbe andato tutto meglio...ne ero convinta Si!
Ci provo ma lui non è sicuro...dice che deve pensarci

Il tempo passa e i kili aumentano, arrivo a Natale con altri 5 kg in più addosso, CHE SCHIFO!
Il Natale più triste della mia vita..per non parlare del Capodanno!
Prima che fosse mezzanotte era tornata a casa piangendo come una bambina.

Il pianto..un altro effetto della mia "crisi".
Io ..la ragazza che,quando si era in classe a guardare a un film della categoria "I passi dell'amore" dove alla fine ti guardi in giro e vedi solo lacrime, talmente tante che pare di essere in un naufragio, non gettava una lacrima e si sentiva dare dell'insensibile" , ora mi basta una frase particolare che le lacrime scappano fuori dagli occhi come prigionieri quando apri le porte del carcere.

Odio questa sensibilità ingiustificata!

Arriva Gennaio...e qui siamo nel clou della mia depressione, comincio a smettere di uscire di casa, non vado più a scuola, non studio più, alzarsi al mattino diventa sempre più dura...quello specchio che mi fissa mi sembra sempre più stretto per me.
I miei genitori fanno di tutto per rendermi le cose più dure...

Febbraio, a scuola sempre meno presente e quando andavo testa sul banco e via...i professori facevano domande su domande ma io non avevo risposte per loro, non ne avevo nemmeno per me.
Vado a Dublino e quelli sono stati gli ultimi 7 giorni di serenità (anche se poca) sincera.

Torno a Varese (casa), ho prospettive buone per il futuro, forse questo break mi è servito dopotutto.
E invece..torno a casa e mi aspetta una notizia shock, mamma mi guarda e dice "papà ha il cancro"
Mi spiaceva per mio padre, ma non riuscivo a preoccuparmi per lui dimenticando i miei problemi, anzi sembrava quasi che non me ne fregasse nulla, ovviamente tutti presi da lui si dimenticarono di me, nessuno faceva più conto a me, era come se fossi totalmente invisibile.

Lasciata da parte le cose sono solo peggiorate, mi sono ritirata da scuola e nessuno ha cercato di farmi cambiare idea, mia madre non ha pronunciato parola riguardo a questo troppo presa da papà si è solo presa la briga di venire a firmare per il ritiro.

Mollata la scuola mi chiudo in casa per circa un mese, un mese da film drammatico.
Intanto il mio sogno (che sapeva tutto ciò che stavo passando) mi convince a fare gli esami di idoneità per andare in quarta, comincio a studiare ma non cambia nulla, in realtà non è cambiato nulla fino a settimana scorsa, quando ho capito che l'unica cosa che mi distruggeva la vita ero io e ora la domanda è

come fare per correggere me stessa?

Ovviamente non ho parlato di molte cose, di Anna, del mio psicologo, dei miei amici che mi hanno abbandonata, dei momenti quasi da film dell'orrore con i miei genitori a molte altre cose, ma non voglio annoiarvi ulteriormente, non so nemmeno chi lo leggerà e se ve ne fregherà qualcosa, so solo che avevo bisogno di scriverlo, per vedere nero su bianco cosa ne ho fatto dei miei 17 anni, e ora voglio sapere cosa fare per rendere quest'anno solo come uno sbavo in una pagina della mia vita.

buonanotte piccole mie <3

2 commenti:

  1. Purtroppo devi lottare contro il nemico più grande: te stessa. A mio parere non ci sono psicologi o farmaci che tengano, se tutto non parte da noi. Il fatto che tu ne abbia preso coscienza è già un enorme passo avanti, credimi. Ora bisogna che tu scavi in te stessa e capisci se davvero puoi uscirne da sola. Ho passato un periodi di depressione unita ad attacchi di panico quando mi sono laureata, non sapevo che fine avrei fatto e sono caduta in uno sconforto pazzesco. E' durata quasi un anno, poi un giorno ho capito che stavo esagerando (quel giorno ero finita al pronto soccorso perchè ero sicura che mi stesse prendendo un infarto, e mi hanno trattata male, e ho capito che ero ridicola). Mia madre mi ha voluta portare dal medico che mi ha segnato degli psicofarmaci. Sono andata a casa determinata a buttarli. Il giorno dopo ne ho preso mezzo. Sono scoppiata a piangere, cosa stavo facendo? Li ho buttati. La mia amica erborista mi ha dato uno sciroppo al ginseng e un integratore di melissa. Ginseng al mattino, melissa la sera. Dopo una settimana stavo meglio, dopo due stavo bene. Non dico che le erbe siano come gli psicofarmaci, dico solo che non ne avevo bisogno. Che il ginseng mi ha dato energia (e mi mancava, eccome se mi mancava!) e la melissa mi ha calmata, ma io, soprattutto io, mi sono detta "Sei una stupida, basta frignare, è ora di vivere". E ce l'ho fatta, cavolo se ce l'ho fatta. Però ti dico: devi mangiare (poco! tutte noi mangiamo poco, ma al tuo cervello al momento serve quel po' di energia che basta per carburare, perchè non sta bene), se vuoi provare il ginseng (puro e costoso, mi dispiace, ci sono gli integratori da 4 euro ma non funzionano), e ogni sera pensare a quello che hai fatto durante il giorno, e come poter agire per cambiare in meglio, cosa potevi fare di più? anche pochissimo, cambiare pochissimo giorno dopo giorno. E se vedi che alla fine proprio non ce la fai rivolgiti al consultorio. I medici te li sconsiglio...

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  2. Ommioddio ho letto Varese! :D siamo in due. Da oggi ti seguo e ora sono distrutta, quindi scusami, ma domani leggerò volentieri tutto il tuo blog. E se ti aiuta, scrivi tutto quello che vuoi, chi se ne frega se dovesse essere un post lunghissimo: questo è il tuo spazio...usalo, anche per sfogarti. Un abbraccio.

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